BasketPallacanestro ReggianaSerie A Beko

Il barometro biancorosso: è tornato il sereno in casa Grissin Bon

C’eravamo tanto spaventati. Il gelido febbraio biancorosso ci aveva fatto perdere sogni e certezze che ci eravamo faticosamente costruiti. Con le pedine che beffardamente cadevano una ad una come in un domino maledetto proprio in uno dei crocevia stagionali, la Reggiana aveva perso identità e speranze sul più bello. Leccate le ferite e rimessi insieme i cocci si è rialzata la Grissin Bon. Se due indizi fanno un sospetto tre fanno una prova e tutta Reggio sta ricominciando a coccolarsi la squadra dei grandi sogni, perché in passato mai nessuno, a inizio primavera, qui in terra emiliana aveva osato pensare di non dover prendere impegni fino a metà giugno. Ma vediamo quali sono i “Key points” di questa Reggiana che ha riacceso i motori:

FINCHÈ C’È RIMAS C’È SPERANZA – Lo ripeteremo fino allo sfinimento: tanti campioni, grande squadra, talento che sgorga dalle mani ma i sogni di gloria biancorossa passano da un nome ed un cognome, Rimantas Kaukenas. Dal suo rientro la Grissin Bon ha cambiato faccia. Spaziature profonde, gioco di penetra a scarica e, soprattutto, la bacchetta magica dell’uomo da Vilnius. Perché con il vento in poppa Reggio ha tanti artiglieri da far salire in carrozza ma uno dei limiti principali palesati in questi mesi è la gestione dei black out. Frangenti del match in cui si spegne la luce e solo Rimas ha il bagaglio tecnico ed emotivo per interrompere l’ondata avversaria con giocate, talvolta elementari, talvolta esemplari, che ridanno ossigeno vitale ai compagni e riaccendono la luce. A Trento, ad esempio, dopo il break iniziale dei padroni di casa e nel terzo quarto quando i locali stavano pericolosamente tentando la fuga ci ha pensato lui. Due, tre pennellate delle sue e via che si riprende fiducia, senza subire passivi pesanti che rischiano di dare un calcio al secchio di latte appena munto. I pit-stop forzati durante la stagione potrebbero essere stati anche un toccasana in vista delle fatiche dei play off e ci stanno ora riconsegnando un campione sempre più lucido e pimpante che è il vero motore della monoposto biancorossa.

LUNGA VITA AI TIRATORI – Aradori, Della Valle, Kaukenas. Reggio nelle tre uscite post final eight ha acceso le bocche da fuoco tirando con un fantastico 52% dalla linea dei 6,75 (con la punta del 58% di Trento sospinta da un meraviglioso Amedeo in versione Steph Curry). Sarà la settimana di riposo e palestra, sarà che la manovra con Rimas trova maggiore fluidità, fatto sta gli esterni reggiani stanno esplodendo con prestazioni da cerchioletto rosso: Aradori 22 + ADV 18 vs. Cremona, Aradori 25 + Kaukenas 24 vs. Venezia, ADV 31 @ Trento. Grandi numeri per i tiratori biancorossi che se riescono a trovare ritmo ci faranno divertire.

VOVA FOREVER – L’architrave del castello biancorosso si chiama sempre più Vladimir Veremeenko. Con la schiena che comincia a stare dritta il buon Vova sta esprimendo tutto il suo valore dando tanta solidità alla compagine reggiana. In difesa non si passa: gli avversari gli stanno alla larga perché sul muro bielorusso si rimbalza. E anche in attacco è sempre più coinvolto nei giochi, soprattutto grazie a Rimas che lo imbecca a modo suo, nei punti giusti e coi tempi giusti, mettendo in ritmo un lungo che ha sì buoni movimenti offensivi ma che vanno innescati. Vladimir sta sempre più capendo Reggio e Reggio capendo lui, diventando giorno dopo giorno una certezza.

ALTRO GIRO ALTRO REGALO – Tanti assi nella manica da calare, questo il valore aggiunto della Grissin Bon da spendere quando i ritmi diventeranno frenetici e non ci sarà più tempo per rifiatare. E allora Reggio si sta preparando, vincendo ogni sera con un protagonista diverso. E che protagonista. Rimas, Aradori, ADV. E poi Polonara, che impara ad essere un giocatore di sostanza e non solo da fuochi d’artificio, e Vova, che ci mette chili e muscoli. Il puzzle biancorosso inizia a prendere forma, senza dimenticare che fermo ai box c’è sua maestà Darius Lavrinovic. A Trento Max ha anche asciugato le rotazioni (spremendo Rimas trenta minuti sul parquet). Scelta giusta, perché per vincere certe gare in campo ci deve stare chi è in palla. Ci saranno altre occasioni per riallargarle per fare salire tutti a bordo in vista del gran finale. Tanti assi che nelle ultime uscite hanno fatto dominare Reggio per valutazione statistica (93-57 vs. Cremona, 121-88 vs. Venezia, 111-81 @Trento). Il risultato del campo non è stato tuttavia così chiaro e netto come avrebbe lasciato presupporre lo scout finale. Questo un punto di attenzione da non sottovalutare perché nonostante i segnali di crescita qualcosa da sistemare c’è, soprattutto in difesa e nel concedere break facili agli avversari.

Chiudiamo con la notizia forse più importante della settimana arrivata proprio nelle ultime ore: Reggio ha accettato la licenza triennale offertale dall’Euroleague per disputare la nuova Eurocup che sarà un torneo altamente competitivo e blasonato. Un grande segnale. Sia come riconoscimento dai vertici europei della palla a spicchi per la serietà e lungimiranza del progetto reggiano. Sia in ottica societaria di mantenimento della competitività ad alti livelli. Continueremo a divertirci insomma. Ma per ora pensiamo al rush finale di stagione, perché in casa biancorossa è tornato il sereno ed il meglio deve ancora venire…