Travels

Mamma vado in Erasmus, “Berlino”

Di Giulio Valli

#DayTwo -> Berlin 🇩🇪

“Berlino è più un continente che una città.”
(Jean Paul)

“Marius mi fai vivere Berlino?! Poi la visitiamo anche.”

Lo Spree taglia Berlino, e in molti punti lo fa insieme al colorato ma comunque triste muro. Sulla riva puoi aspettare l’imbrunire bevendo birra, che altro sennò?! I treni sferragliano rialzati da terra e sembrano galleggiare dietro gli edifici, appoggiati su un’infinità di archi di mattoncini color terra. La musica elettronica è ovunque e i locali nascosti seppur illuminati richiamano la gente con i loro ingressi bizzarri, eclettici.

Puntando Alexanderplatz scoviamo un’area industriale apparentemente abbandonata. Una vecchia fabbrica ora piena di cianfrusaglie. Una ragazza svedese interrompe il lavoro di restauro e ci mostra fiera tutti gli oggetti buffi che ha nel suo laboratorio affacciato sul fiume. Qualche migliaio di giganteschi orologi, qualche centinaio di “insegne neon”, lampade particolari, sedie e infiniti altri oggetti comuni.

Berlino il tempo se lo mangia così.

MAMMA VADO IN ERASMUS 🇮🇹🏃🏻🇨🇳
#mammavadoinerasmus
#notrainnogain
#roadtobeijing

#DayThree -> Berlin again 🇩🇪

“La brezza all’alba ha segreti da dirti.
Non tornare a dormire”
(Rumi)

Trovo sia magico addormentarsi soli e svegliarsi in molti nella stessa stanza. È l’incantevole gioco di prestigio che avviene in ogni ostello quando tu sei il più stanco e gli altri campioni mondiali di buon senso ed educazione. L’altro ieri ho goduto della magia, questa mattina son tornato per ultimo ma contraccambiando silenzio e attenzione.

La giornata viene scandita senza possibilità d’appello dal meteo. È il cielo a scegliere i nostri itinerari, ci costringe a magnifici ripari prima e ci permette la porta di Brandeburgo e il quartiere Mitte poi. Marius è la peggior guida di sempre, vero, ma è senza dubbio il miglior tedesco che io conosca. Sbagliamo continuamente strada ma non rinunciamo mai, imperterriti proseguiamo nella scoperta.

La notte cala e Berlino muta. La luce lascia il posto ai suoni.

ll contrasto tra il duro linguaggio tedesco ed il sound pacatamente violento è un qualcosa che rapisce. Un baccano elettronico scandito a mo’ di battito. Pulsazioni ritmate come l’alternarsi di avvolgenti note. Chi segua chi, ancora non mi è chiaro.

Ad ogni modo c’è qualcosa di incredibile nell’atmosfera notturna dei locali berlinesi. Nuvole di fumo sbuffate sotto il cielo. Un cimitero di boccali vuoti adornati di aloni di schiuma residui. Suolo morbido, sneakers a contatto con la sabbia nei classici beach bar. Luci soffuse, e tornei di Ping Pong attendendo che la notte si faccia più fonda. E poi l’alba sullo Spree, che coglie alla sprovvista un po’ tutti, perchè i locali non si svuotano finché non cessa la musica.

Chiudo gli occhi un istante ed è di nuovo giorno. Di nuovo Berlino. Un caffè lungo, lunghissimo ed è ancora tempo di sentirsi turisti.

MAMMA VADO IN ERASMUS 🇮🇹🏃🏻🇨🇳
#mammavadoinerasmus
#notrainnogain
#roadtobeijing