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Lo scudetto passa ancora da Reggio ma a vincerlo e la squadra che schiera Sanders

Per il secondo anno consecutivo lo scudetto del basket italiano viene assegnato al PalaBigi di Reggio Emilia alla squadra ospite che quest’anno si chiama Olimpia Milano.

L’MVP delle finali è ancora lui Rakim Sanders che aveva vinto il campionato e il trofeo individuale anche nella stagione passata quando vestiva la maglia della Dinamo Sassari. L’ala americana di quasi 2 m di altezza e oltre 100 kg con la sua fisicità e doti di realizzatore ha dimostrato di poter essere un fattore fondamentale per vincere nel nostro paese. Ieri sera è stato proprio l’atleta nato nel Rhode Island 27 anni fa’ a spaccare in due l’equilibrio della partita sparando la tripla che ha portato l’Olimpia sul +5 con poco più di 2 minuti sul cronometro. 13 i punti del numero 21 nella decisiva gara 6 conditi da 5 assist e 2 rimbalzi.

Reggio termina la stagione al secondo posto bissando il risultato dell’anno precedente. E’ stata per la Grissin Bon un’altra lunga ed esaltante campagna iniziata sotto i migliori auspuci con la vittoria torinese della supercoppa proprio contro la stessa Olimpia Milano. Il club di via Martiri della Bettola si è posizionato secondo nella regular season ed ha iniziato i playoff con la marcia giusta eliminando gli ex campioni d’Italia della Banco Sassari con un secco 3-0. Nelle due serie seguenti il calore del PalaBigi ha dato una mano determinante nei successi casalinghi degli emiliani che però hanno perso tutte le partite esterne con Avellino e Milano  faticando a riprodurre la stessa intensità difensiva lontano dal proprio fortino.

L’Olimpia dal canto suo era data come favorita all’inizio della stagione, squadra costruita per competere su più fronti e con un roster molto profondo che vince meritatamente il campionato. Per una provinciale come Reggio rimane la soddisfazione di aver divertito il suo pubblico in queste stagioni, di essersi affermata tra le protagoniste del massimo campionato italiano e di aver vinto in due anni ben 5 gare della finale iridata acquisendo una esperienza che potrà essere utile soprattutto per ottenere maggiore consapevolezza nei propri mezzi. La Grissin Bon e’ arrivata al traguardo finale stanca e con alcuni giocatori non al meglio della forma fisica per infortuni che ne hanno limitato il rendimento. Rimane il grande rammarico di aver schierato il nucleo italiano piu’ forte della lega che se  fosse stato supportato da un buon innesto in cabina di regia molto probabilmente avrebbe avuto maggiori probabilita’ di un successo finale.