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LLOYD “ SWEET PEA “ DANIELS, IL FENOMENALE “DROGATO” DEL PARQUET, PELATO.

L’aggettivo drogato, purtroppo, in questa storia è da intendersi nella sua accezione più negativa. Forse non molti se lo ricorderanno, ma io me lo ricordo molto bene “ Sweet Pea”, leggevo di lui sulle riviste “Giganti del Basket” e “Superbasket”, che divoravo avidamente, dilapidando la mia paghetta settimanale. Mi ricordo di lui il suo look, fu uno dei primi ad esibire il cranio rasato, mi ricordo la sua faccina da bimbo, gli amici o avevano soprannominato “ Sweet Pea”, “Piselino” per la sua somiglianza con il personaggio del cartone animato. La sua vita, purtroppo, cestisticamente parlando, fu una meteora, una cometa, rapida, ma con una parabola discendente, una meteora che prende fuoco e si brucia a contatto con l’atmosfera, ed infatti Lloyd bruciò la sua carriera cestistica e la sua vita per l’abuso di stupefacenti. Daniels veniva dal Quees uno dei 5 distretti di New York, uno dei più “ tought” tosti, pericolosi, un ghetto e di quel ghetto, per sempre ne portò dentro di lui i principi e lo stile di vita. Semi analfabeta, cambiò diverse scuole prima di conseguire un diploma perse la madre in tenerissima età e la strada divenne la sua casa, di essa mutuò il costume e le usanze. Quando prendeva in mano la palla a spicchi però era un vero mago. Fu notato nientepopodimemeno che da un certo Karim Abdul Jabbar che parlò di lui come un vero talento del basket newyorkese mai visto negli ultimi anni. Lo definirono un Magic Johnson con il tiro di Larry Bird, ma purtroppo, la sua dipendenza dalla droghe condizionò pesantemente la sua carriera. Jerry Tarkanian allenatore dell’ UNLV ( l’Università di Las Vegas Nevada ), lo prose sotto la sua ala, gli fece da mentore, ma purtroppo fallì miseramente, non riuscì nel suo intento di fare uscire Lloyd da circolo vizioso delle dipendenze. Sweet Pea rischiò anche la vita, dopo aver subito una sparatoria per una brutta storia di droga ma se la cavo. Nella sua carriera a San Antonio, mise a segno 26 punti, i numeri li aveva, ma poi cadde di nuovo clamorosamente, la “scimmia” gli si attacco di nuovo alla schiena e quella scimmia e difficile da scrollara via. Peregrinò in lungo ed in largo sia negli States che oltreoceano anche in Italia dove però fu tagliato da Sacafati dopo aver realizzato solo un punto. Si ritirò poi dalle scene per sempre. Peccato “ “Pisellino”, peccato che il tuo carattere debole, non ti abbia permesso di esprimere il tuo potenziale, fino in fondo, avresti regalato emozioni a non finire. Ho citato questa storia, come monito per tutti i giovani, in quanto anche se sei un fuoriclasse ed anche se hai i numeri, la condotta morale, nella vita e nello sport deve sempre essere la priorità. Ci sono stati decine dai talenti bruciati come falene dalle fiamme delle droga, che ha regalato loro, un mondo illusorio fatto di sogni e di gloria, ma che poi li ha catapultati violentemente nel baratro. Ciao “ Sweet Pea”, hai avuto una vita sfortunata, ma io ti ricorderò sempre come un fuoriclasse. Una volta un tale disse una frase che più o meno suonava cosi : “ Puoi portare un ragazzo fuori dal ghetto, ma non puoi portare il ghetto fuori da un ragazzo “. Forse era proprio vero.