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La serie Grissin Bon – Sidigas: il pagellone di Bondi

Lacrime di gioia. Brividi. Emozioni. Tutto in una notte. La notte che regala a tutta Reggio la seconda fantastica e storica finale tricolore. La finale dei sogni. La finale dei desideri. La finale che tutti aspettavano di rigiocare da undici mesi. Ed eccoci lì, dopo una serie in cui l’adrenalina e i brividi lungo la schiena ci hanno pervaso anima e corpo, a rivivere la grande emozione della finale scudetto. Si sfida la grande Olimpia Milano. Le mitiche scarpette rosse. Una volta sarebbe stata una lotta impari fra Davide e Golia. Ora ci sarà del bello, perchè Reggio parte un pelino sotto ma ha un sacco di munizioni da sparare. La decisione di giocare le gare interne in via Guasco fa salire esponenzialmente le quotazioni del borsino biancorosso, perchè al Bigi non si passa. E’ un dato di fatto. I numeri parlano forte e chiaro. Sarà la suggestiva sfida su di un red carpet pieno di stelle dal valore assoluto. Gentile, Sanders, Simon, Batista, coach Repesa. E condiamo il tutto con il flash back dell’ex Cinciarini. Vecchio idolo degli Arsan nonchè l’uomo degli ultimi tiri di Sassari. Cocktail esplosivo, insomma. Ma andiamo per gradi e facciamo un passo indietro. Perchè si è appena conclusa una serie tanto selvaggia quanto avvelenata. Lotta feroce per 280 minuti e a un giro di lancette dal gong era ancora tutto in discussione. Ma questa volta la Reggiana l’ha spuntata dimostrando caratura, animus pugnandi ed esperienza. La consapevolezza di essere grande. Come lo è il sogno che culla tutta Reggio. Ecco le pagelle dei biancorossi nella serie appena terminata:

#4 Pietro Aradori
Up and down. Partito forte, si è perso nei meandri della serie per poi piazzare due zampate da cagnaccio quando contava davvero. Nelle ultime due al Bigi. E visto che l’importante è arrivare a quattro possiamo dire che è stato decisivo anche stavolta. Nella serie con Milano avremo bisogno della versione Up sperando che il palcoscenico di prestigio gli stimoli l’appetito.
Voto 7

#5 Needham Derek
Il folletto biancorosso. Morde le caviglie a Ragland tutte le sere fino a farlo sbandare quando si decide gara 7. E’ l’uomo della provvidenza. Sbarcato da una lega dove era protagonista ha avuto l’umiltà di vestire i panni del gregario e fare, e bene, un lavoro tanto sporco quanto prezioso. Lo possiamo già dire: la scommessa su di lui è vinta. Se non fosse arrivato ora non saremmo qui a festeggiare.
Voto 7

#6 Achille Polonara
Scoppia petardi all’inizio e alla fine. Nel mezzo si perde un pò ma spesso porta a casa la pagnotta portando borracce ai compagni. Polonair voleva rigiocare una finale. Desiderio avverato. Decisivo il quintetto senza torri dove il suo atletismo ha dato scacco matto a Sacripanti nei momenti cruciali di gara 1 e gara 7.
Voto 7

#7 Darius Lavrinovic
Sua maestà. Lo zar. Ha sentito profumo di play off ed è tornato a trascinare con classe ed esperienza i biancorossi. Se la nave biancorossa veleggia verso la finale Capitan Darius è uno dei condottieri. Soffre a tratti il tandem irpino sotto le plance ma ricambia con graffiate che affossano i sogni proibiti biancoverdi. Decisivo.
Voto 7,5

#8 Amedeo Della Valle
Il cobra biancorosso. Sonnecchia lungo la serie ma inietta veleno letale quando serve, soprattutto in gara 7. Dimostra la maturità del veterano andando quasi sempre in doppia cifra. Ora sotto con Milano. E’ la sfida che può incoronarlo nel firmamento del grande basket tricolore.
Voto 7

#9 Andrea De Nicolao
Soffre l’atletismo e i muscoli di Ragland ma non si dà per vinto. Sbattaglia finchè può e manda uno squillo di tromba nell’ultimo quarto di gara 5 per il prezioso punto del 3-2.
Voto 6,5

#12 Vladimir Veremeenko
La sua serie dura solo 8 minuti. Ha parlato dunque più la sua assenza che la sua presenza per convincere anche gli ultimi scettici a quanto è fondamentale il Vova per Reggio. Perso l’architrave ci sono volute un paio di gare per assorbire il colpo e digerire nuovi equilibri. Per pensare in grande ora il bielorusso è imprescindibile.
Voto Ng

#13 Rimantas Kaukenas
Immenso. Fantastico. Immortale. Guerriero. Gli epiteti per Rimas sono infiniti come la sua classe e il grazie che il basket gli dirà quando appenderà le scarpette al chiodo. Ma per ora il lituano ha altri programmi. Quando è tornato aveva un obiettivo: riportare la Grissin Bon a giocare la finale perduta. Missione compiuta. Reggio è appesa alle sue mani e alle sue labbra. Lo show di gara 7 rimarrà nella storia biancorossa. Campione infinito.
Voto 9

#15 Ojars Silins
Due highlights nella serie: la difesa su Nunnally a tratti dominante e l’OJ dell’ultimo quarto di gara 7. Dove ha finalmente espresso tutto il suo talento in un momento decisivo. Bravo.
Voto 7

#18 Stefano Gentile
Peccato. Dopo averlo aspettato per un anno proprio quando stava ingranando l’ennesimo crack ha interrotto nuovamente il sogno. Lo ricorderemo per la gemma in gara 2 dove è stato l’hombre del partido per il prezioso 2-0.
Voto 6,5

#20 Vladimir Golubovic
Richiamato di corsa in battaglia per necessità era difficile approcciare mentalmente la serie. Vlado si è rimboccato le maniche e ha portato munizioni dimostrando in gara 6 che se servito adeguatamente giustifica il suo pedigree internazionale. Utile.
Voto 6,5