Travels

Da Varsavia a Minsk

Di Giulio Valli 

#DaySeven -> From Warsaw 🇮🇩 to Minsk 🇧🇾

“Se hai il coraggio di guardare la luce, imita la primavera e vai avanti verso di essa.”
(Markku Envall)

Domenica, primo giro di boa, prima settimana. Solo Varsavia e pace per noi. Dopo la felice atmosfera estiva del primo giorno e l’inatteso autunno di ieri, oggi è primavera, la stagione più bella in assoluto.

La brezza è leggera e le nubi si rincorrono sopra l’incredibile skyline che Varsavia, nonostante le piazze antiche e colorate raccolte nel centro, offre. La città è cresciuta anche verso l’alto, toccando il cielo, trascinata dai suoi palazzi la notte suggestivamente illuminati, mostrando così due volti. Io la trovo sfrontatamente bella. Ultimi respiri di quiete, ed è ora di riprendere il cammino.

Saluti a Capitan Zanetti (Riccardo) che mi fa dono della sua “borraccia” in pieno stile locale reinventando il mio zaino, trasformandomi così nello “sbocciatore errante”.

Next stop Minsk. Doors open on the right.

#DayEight -> Minsk 🇧🇾

“Chi viaggia senza incontrare l’altro, non viaggia, si sposta.”
(Alexandra David-Néel)

Su le mani tutti quelli che “Europa?? No grazie”. Bene avete vinto un viaggio alla dogana Bielorussa. Personalmente ho trovato l’esperienza illuminante.

Il bus prosegue e gli alti alberi sfilano pur stando immobili di fronte al mio finestrino, mentre le prime luci dell’alba si prendono gioco di me, tenendomi sveglio, seppur esausto. Ad un certo punto il nulla e qualche km dopo ecco comparire Minsk.
Si presenta come un cumulo di cemento in pieno stile sovietico al centro di una radura di dimensioni considerevoli.

minsk

Mc Donald Galileo, Minsk ore 9.45. Sono probabilmente l’unico italiano nel raggio di diversi km. Nessuno parla la mia lingua, nemmeno l’involucro dell’happy meal mi è familiare, dato il cirillico. Che diavolo ci faccio qui?!

Una mano mi tocca la spalla. Alta, bionda, occhi azzurri, con un sorriso familiare. Undici anni dopo posso dire per la prima volta: “Hi Alesya, how are you?!”

#DayNine -> Minsk 🇧🇾

“Tutto ciò che la candela sa lo ha imparato nel buio”
(Marty Rubin)

Ricordo ancora la sensazione. La fine dell’estate arrivava ogni anno puntuale e spietata, portando con se l’inizio della scuola, il profumo dell’autunno e i primi freddi. In settembre in via Tudori le giornate si accorciavano, e la famiglia si allargava. Ecco perchè conosco Alesya. Lei è stata la mia “sorella jolly” per l’ultima volta nell’autunno 2005. Il perché non è realmente importante ma è comunque bene ricordarci che siamo molto più fortunati di chi è nato nei pressi di Chernobyl.

Quando il buio conquista Minsk, ne cambia totalmente l’aspetto. Il centro per qualche ora si accende e le luci riflesse sul fiume attenuano il clima apparentemente ostile.

Non lontano dal centro c’è una fontana che danza gorgogliando, ci sono due ragazzi suonando una chitarra cantano un inno alla vita. C’è il quotidiano dietro le finestre illuminate. Ci sono le stelle. Ci siamo noi.

MAMMA VADO IN ERASMUS 🇮🇹🏃🏻🇨🇳
#mammavadoinerasmus
#notrainnogain
#roadtobeijing